Organizzato da Angsa LECCE (associazione nazionale genitori soggetti autistici)
Il progetto Più uniche che rare promosso sul territorio nazionale da Acsi (Associazione di Cultura, Sport e Tempo libero) si rivolge a bambini, in particolare tra i 2 e 12 anni, a cui siano state diagnosticate delle malattie genetiche rare, con particolare riferimento alle RASOPATIE.
Le rasopatie sono una famiglia di patologie dello sviluppo, spesso caratterizzate da cardiopatia congenita accompagnata da ritardo della crescita, deficit cognitivo variabile e problemi psicomotori.
L’importanza di interventi multidisciplinari ha portato ad utilizzare per queste malattie anche le stanze multisensoriali, secondo l’approccio Snoezelen.
Le Snoezelen room sono, nello specifico, degli spazi allestiti fatti di luci, aromi, colori, suoni, oggetti morbidi da toccare, immagini, ovvero tutte quelle esperienze che possano coinvolgere e stimolare più canali sensoriali, ma soprattutto incrementare le capacità di interazione e comunicazione dei bambini.
Si può così stimolare in modo armonico senza sconvolgere, creando un canale di comunicazione fra sé e l’operatore, ma anche con i caregivers e un poco alla volta con il proprio mondo interiore, agendo sugli aspetti legati alla concentrazione e alla coordinazione.
E’ un ambiente che stimola anche lo sviluppo delle emozioni, per migliorare le risorse emotive dei bambini, aiutandoli a promuovere risposte adeguate, favorendo una competenza esplorativa dell’ambiente e imparando un poco alla volta a conoscere e gestire il proprio mondo interiore.
L’approccio Snoezelen si è dimostrato efficace nel favorire infatti lo sviluppo di abilità comunicative e la conoscenza del mondo esterno attraverso le stimolazioni sensoriali, contribuendo al benessere del bambino, rafforzandone l’autostima e la conoscenza di sé.
La sessione dura circa trenta minuti con cadenza settimanale. È dimostrato che l’approccio Snoezelen favorisca anche il miglioramento del benessere nelle persone con autismo, e sindromi neurodegenerative come l’ Alzhaimer, pertanto la stanza multisensoriale sarà resa fruibile al termine del progetto “Più Uniche che Rare” ad altre tipologie di bisogni.